nel lontano 1500 il ” Lutero della Medicina ” così definito per il suo spirito di ribellione e per i suoi innumerevoli e profondi studi che vanno dalla filosofia alla medicina, passando per l’alchimia e l’astrologia, destabilizzarono, non poco, i suoi colleghi in quel tempo.
Siamo nel pieno Medioevo e lui è Paracelso.
Paracelso aveva un profondo senso etico, dava molta importanza, non meno di Ippocrate, all’integrità personale del medico,
al suo agire secondo coscienza.
Secondo Paracelso le malattie, come la Salute, provenivano da Dio, dunque il medico non era altro che colui che faceva avvenire quella guarigione che altrimenti sarebbe venuta direttamente da Dio,
se il paziente avesse avuto abbastanza fede
fu proprio lui a formulare, attraverso i suoi studi alchemici quella che fu definita
” medicina per una lunga vita “
un preparato formulato per armonizzare tutte le principali funzioni degli organi interni a beneficio tutto il corpo.
Se si guarda alla storia della preparazione di questa formulazione di erbe, troviamo riferimenti alle loro proprietà benefiche e salutari, tramandati ormai da secoli e sotto vari nomi, come ad esempio :
“Wound Picra Composita”,
“Tinctura composita Aloe”
“specie e Longam Vitam”
100 anni più tardi la straordinaria formula di Paracelso fu riscoperta e riabilitata ad opera del Dr.Claus Samst e il Dr. Urbano Hjärne .
Il Dr. Urbano Hjärne visse fino a 83 e il dottor Claus Samst, morto per un incidente a cavallo, ha vissuto fino all’età di 104 anni.
Ebbene sottolineare che a quell’epoca l’aspettativa di vita era dai di 20 – 40 anni di età.
E …… per nostra grande fortuna il Dr. Claus Samst, aveva stilato un manoscritto dove aveva descritto ben 46 modi per alleviare diverse problematiche
…………. 250 anni più tardi
la storia continua con Maria Treben
ecco come è andata, il racconto personale ………
“Sembra quasi una favola, ma è vero. Come rifugiata tedesca della Cecoslovacchia, in un campo profugo della Bavaria mi ammalai di febbre tifoidea, a causa di una intossicazione da carne contaminata, alla quale si aggiunse un epatite ed un’ostruzione intestinale.
Sono rimasta in ospedale per più di sei mesi, una notte fui colpita da un dolore terribile, mi sentii trafiggere come con una spada, e da quel momento ogni volta che arrivava il dolore non potevo né sedersi né stare in piedi, nè camminare né sdraiarmi, allo stesso tempo si presentavano vomito e diarrea.
Questi erano i postumi della febbre tifoide, che a volte possono andare avanti per anni, a detto il medico.
Un giorno, una donna mi ha portato una bottiglietta contenente un liquido marrone scuro, con un odore forte. Aveva sentito parlare della mia malattia e mi voleva aiutare, quel liquido l’aveva guarita da una grave malattia.
Insieme alla bottiglietta vi era una trascrizione di un “vecchio manoscritto”, in cui era spiegato in 46 punti, come queste gocce potevano guarire ogni malattia.
Mi spiegò che quella ricetta veniva dagli scritti di un noto medico svedese, il Dr. Samst medico svedese e rettore della facoltà di medicina e che tutti i membri della sua famiglia avevano raggiunto un età molto insolita per quei tempi.
In un primo tempo non credetti che quelle semplici gocce potessero aiutarmi con la mia grave malattia e considerando che neanche il medico ci fosse riuscito. Presto mi ricredetti, in seguito ad un attacco le assunsi subito e feci un impacco all’addome.
da li a breve ……. una meravigliosa sensazione di calore si diffuse attraverso il mio corpo.
Improvvisamente, sentivo come se qualcuno con un solo movimento della mano mi liberasse da tutto il male,
Vi assicuro che con un singolo impacco fatto tutti i dolori dei mesi precedenti scomparvero, per non tornare mai più. “
Grazie alla Treben, che a partire dagli anni ’70 decise di diffondere queste preziosi informazioni riguardo l’uso di questa antica ricetta, che fu rinominata come :
Amaro Svedese
questa è la ricetta originale
20 g di Aloe ( o assenzio )
5 g di Mirra
0,2 g di Zafferano
10 g di foglie di Cassia
10 g di Canfora (solo naturale, ovvero quella cinese)
10 g di Rabarbaro radice
10 g di Curcuma radice
10 g di Manna
10 g di Teriaca Veneziana
5 g di Carlina radice
10 g di Angelica radice
che conobbi nel 2003 e da allora non ho smesso di utilizzare visto i suoi benefici, tra l’altro verificati in prima persona, ed è per questo che l’ho voluto nella mia Erboristeria per i miei clienti.
Uso interno
– Come prevenzione un cucchiaio al mattino, a digiuno, uno a mezzogiorno e uno a sere mezz’ora prima dei pasti, questa modalità non ha controindicazioni, ne determina alcolismo, per far evaporare del tutto l’alcol potete diluirlo in un bicchiere di acqua tiepida o tisana tiepida.
Molti disturbi trarranno giovamento da questo amaro : ulcera gastrica ed altre patologie a carico dello stomaco, la cirrosi epatica ed altre epatopatie, colecistopia, affezioni intestinali, emorroidi ecc.
In caso di digestione difficile è bene prendere un cucchiaio prima dei pasti, e mezz’ora dopo i pasti principali.
In ogni caso seguire i punti del manoscritto, ed in via generale per qualsiasi disturbo descritto nell’Antico Manoscritto prendere 3 cucchiaini al giorno diluiti.
– Contro le malattie maligne se ne prendono da due a tre cucchiaini al giorno nel modo seguente: si prende rispettivamente un cucchiaino diluito in 1/8 di litro di tisana d’erbe, distribuendolo fra 1/2 ora prima e 1/2 dopo ogni pasto.
Uso esterno
Coliche addominali, contusioni, distorsioni, strappi, scottature, disturbi della pelle, cadute, ecc.
Potete utilizzare un cataplasma da tenere sulla parte interessata per almeno 2 ore, o anche tutta la notte
A seconda della dimensione della zona malata si prende un pezzo piccolo o grande di cotone idrofilo impregnato di gocce svedesi e lo si applica sulla parte da trattare non prima di aver trattato con olio o unguento di Calendula. In seguito si copre il tutto con un pezzo un po’ più grande di plastica per evitare che si macchi la biancheria.
Infine si fascia tutto con un panno o con una benda. A seconda del tipo di malattia, il cataplasma non deve essere rimosso da due a quattro ore.
Se ben sopportato lo si può lasciare per un’intera notte.
Se in soggetti dalla pelle delicata si dovessero, malgrado tutto, verificare delle irritazioni cutanee, si dovranno abbreviare i tempi di applicazione degli impacchi o rimandare l’applicazione per un certo periodo. Chi soffre di allergie, fasci il cotone soltanto col panno senza usare il pezzo di plastica.
In nessun caso si deve dimenticare di ungere la pelle. Se già dovesse essere in atto uno sfogo pruriginoso, la si tratti eventualmente con crema di Calendula.
Eccovi i 46 punti dell’ Antico Manoscritto :
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Aspirandole o fiutandole ripetutamente, inumidendo con le Erbe Svedesi la prima vertebra cervicale, applicata una pezzuola bagnata con esse, scompariranno dolore e vertigini e si rinforzeranno la memoria e il cervello.
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Giovano nell’offuscamento della vista, tolgono il rossore e tutti i dolori persino quando gli occhi sono infiammati, torbidi e annebbiati. Rimuovono le macchie e la cataratta quando con esse vengono inumiditi gli angoli dell’occhio o quando si applica sulle palpebre degli occhi chiusi una pezzuola bagnata con esse.
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Il vaiolo e gli sfoghi di ogni genere, anche le croste nel naso o in qualsiasi parte del corpo, guariscono inumidendo le parti spesso e bene.
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Contro il mal di denti si diluisce un cucchiaio di queste gocce in un po’ d’acqua trattenendole in bocca per qualche tempo oppure inumidendo il dente dolente con una pezzuola. Il dolore svanirà e il marciume regredirà.
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Con le gocce s’inumidiscono ripetutamente le vesciche sulla lingua o altre ferite; la guarigione non tarderà.
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Quando la gola è arrossata o piagata per cui cibo e bevande causano dolore alla deglutizione, le gocce andranno ingerite al mattino, a mezzogiorno e alla sera; toglieranno il calore e guariranno la gola.
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Chi soffre di crampi allo stomaco ne prenda un cucchiaio durante l’attacco.
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Contro le coliche si prendano tre cucchiai, lentamente uno dopo l’altro; presto sentirete sollievo.
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Le gocce annullano l’effetto dei venti nel corpo e rinfrescano il fegato, eliminano tutte le malattie dello stomaco e quelle intestinali e giovano contro la stitichezza.
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Sono anche un ottimo rimedio per lo stomaco quando questo digerisce male e rifiuta i cibi.
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Giovano altrettanto contro i dolori alla cistifellea. Un cucchiaio ogni giorno, mattina e sera; di notte impacchi imbevuti di gocce elimineranno presto tutti i dolori.
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Contro l’idropisia se ne prenda mattina e sera un cucchiaio nel vino bianco per la durata di sei settimane.
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Contro dolori e ronzii all’orecchio si inumidisca con le gocce un batuffolo di cotone da introdurre nell’orecchio. Gioverà assai e restituirà persino l’udito perduto.
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A una donna sofferente di dolori uterini se ne dia al mattino per tre giorni di fila un cucchiaio nel vino rosso; dopo una mezz’ora le si faccia fare una passeggiata e poi la colazione, ma senza latte. Le gocce non vanno prese insieme a latte.
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Prendendone un cucchiaio mattina e sera durante gli ultimi 15 giorni della gravidanza, il parto sarà facilitato. Per liberare più facilmente la placenta, si somministri alla puerpera un cucchiaino da dessert ogni due ore fino a che la placenta non si stacchi senza doglie.
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Se dopo il parto si verificano infiammazioni alla mammella con l’inizio dell’allattamento, esse spariranno rapidamente applicando degli impacchi di gocce.
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Liberano i bambini dalla varicella. Si somministri al bambino delle gocce, a seconda dell’età, diluite in un po’ d’acqua. Quando le vescicole cominciano a seccarsi, inumidirle ripetutamente con le gocce; non rimarranno cicatrici.
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Sono efficaci contro vermi nei bambini e negli adulti; eliminano persino le tenie, solo che al bambino occorre somministrarle a seconda dell’età. Legare una pezzuola imbevuta di gocce sull’ombelico mantenendola sempre umida.
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Nell’itterizia spariscono presto tutti i disturbi prendendo un cucchiaio dl gocce tre volte al giorno ed applicando dei cataplasmi di gocce sul fegato ingrossato.
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Sbloccano tutte le emorroidi, guariscono i reni, eliminano dal corpo, senza altre cure, i liquidi ipocondriaci, tolgono la malinconia o le depressioni e stimolano l’appetito e la digestione.
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Aprono anche internamente le emorroidi se le bagniamo ripetutamente e se le rendiamo molli ingerendo le gocce, soprattutto prima di coricarci. Per via esterna si applica un batuffolino di cotone bagnato con le gocce. Renderà fluido anche il resto del sangue e gioverà contro i bruciori.
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Se qualcuno è svenuto, gli si apra eventualmente la bocca somministrandogli un cucchiaio di gocce, e il malato ritornerà in se.
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Prese per bocca allontaneranno anche il dolore dei crampi sordi fino a che col tempo non cessino del tutto.
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Contro la tisi polmonare si prendano ogni giorno a digiuno e per la durata di sei settimane.
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Quando una donna perde la sua depurazione mensile o questa sia troppo abbondante, è bene che prenda queste gocce per tre giorni ripetendo l’operazione per venti volte; il medicamento calmerà quanto è in eccedenza e rimedierà a quanto è insufficiente.
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Questo medicamento giova anche contro le perdite bianche.
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Se qualcuno è affetto dal mal caduco (epilessia), occorre somministrargliene immediatamente. Il malato continui poi a prendere esclusivamente questo medicinale in quanto esso rinforzerà sia i nervi affaticati che tutto il fisico allontanando ogni malattia.
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Guariscono le paralisi, scacciano le vertigini e la nausea.
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Guariscono anche i bruciori del vaiolo e della erisipela.
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Se qualcuno avesse la febbre, calda o fredda che sia, e fosse molto debole, gli si dia un cucchiaio, e l’ammalato, se non ha caricato il proprio corpo con altri rimedi, tornerà presto in sé, e il suo polso riprenderà a battere; fosse anche stata altissima la sua febbre, il malato migliorerà presto.
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Le gocce guariscono cancro, vaiolo e verruche di vecchia data nonché le screpolature delle mani. Se una piaga è vecchia e purulenta o se presenta delle escrescenze, la si lavi accuratamente con del vino bianco, coprendola poi con una pezza imbevuta di gocce. Esse elimineranno ulcere e dolori nonché l’escrescenza carnosa, e la ferita inizierà a guarire.
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Tutte le ferite dovute a colpi o punture guariscono senza complicazioni quando vengono bagnate con le gocce. Immergete una pezza nelle gocce coprendo con essa le ferite. In brevissimo tempo elimineranno il dolore prevenendo ogni cancrena o putrefazione e guariranno anche ferite di vecchia data dovute ad arma da fuoco. Se ci sono buchi iniettate le gocce nella ferita che non occorre necessariamente pulire in precedenza; mediante l’assidua applicazione di una pezza imbevuta, la guarigione avverrà in breve.
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Fanno scomparire tutte le cicatrici, anche quelle più annose, tutte le piaghe e tutti i tagli se queste vengono inumidite con le gocce fino a 40 volte; tutte le ferite curate con queste gocce non lasceranno cicatrici.
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Esse guariscono completamente tutte le fistole anche se sembrano inguaribili e indipendentemente dalla loro età.
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Curano tutte le ferite da ustioni; che siano prodotte da fuoco, acqua bollente o grasso, quando queste vengano assiduamente bagnate con le gocce. Non si formeranno vesciche; il calore ne verrà estratto. Persino vesciche purulente guariranno totalmente.
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Le gocce giovano contro tumori e macchie dovuti a urti o colpi.
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Se qualcuno non riesce a mangiare con appetito, esse restituiranno il sapore perduto.
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A chi è molto anemico ridonano il colore quando vengano ingerite al mattino per un certo periodo di tempo. Esse purificano il sangue formandone del nuovo e ne favoriscono la circolazione.
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I dolori reumatici scompaiono prendendo le gocce per bocca o applicando sugli arti infiammati delle pezze imbevute con le gocce stesse.
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Curano mani e piedi congelati anche se piagati. Si consiglia dl applicarvi il più spesso possibile delle pezze imbevute soprattutto la notte.
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Sui calli applicate un batuffolo di cotone imbevuto di gocce inumidendo con esso costantemente il punto dolente. Dopo tre giorni i calli si staccheranno da soli oppure potranno essere levati senza alcun dolore.
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Curano anche morsi dl cani arrabbiati e di altri animali, prese per bocca, in quanto distruggono tutti i veleni. Coprite le ferite con un panno imbevuto.
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In caso di peste o altre malattie contagiose è opportuno ingerirne ripetutamente durante la giornata poiché curano ulcere pestose e bubboni anche se insediati nella gola.
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Chi di notte non dorme bene prenda queste gocce prima di coricarsi. Nel caso di insonnia nervosa applichi sul cuore un panno imbevuto di gocce diluite.
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Somministrato in quantità di due cucchiai a un ubriaco, fanno scomparire gli effetti della sbornia.
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Chi prende queste gocce quotidianamente mattina e sera, non avrà bisogno di alcun’altra medicina, poiché esse rinforzano il corpo, rinfrescano i nervi e il sangue, liberano dal tremore mani e piedi. In breve, allontanano ogni specie di malattia. Il corpo rimarrà ben elastico, il viso manterrà la sua giovanilità e bellezza.
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Il Finocchio marino conosciuto anche con i nomi di
“critamo”,
“bassiga”,
“burcio”,
“erba di San Pietro”,
“eritmo”,
“frangisasso”
“bacicci”,
è una Ombrellifere, si ascrive al genere Crithmum, diffusa sulle rocce e sulle scogliere dal mar Nero al Mediterraneo, al canale della Manica fino alle coste atlantiche europee ….. l’italia ne è piena
Il critmo è conosciuto sin da epoca antichissima, tanto che viene citato persino negli scritti di
Caio Plinio il Giovane che nel suo libro XXVII ne segnala le proprietà diuretiche e vermifughe particolarmente apprezzate da Ippocrate.
Viene utilizzato soprattutto per l’insufficienza urinaria, prendendone le foglie, il gambo o la radice nel vino.
” Migliora anche il colorito corporeo, ma preso troppo in abbondanza provoca flatulenze.
Il suo decotto scioglie il corpo, fa urinare e fa espellere gli umori dai reni;
in pozione nel vino fa bene ma è più efficace se si aggiunge del Dauco (Daucus carota);
è utile anche per la milza. “
ed ancora ………
Questa essenza favorisce i processi digestivi stimolando la secrezione gastrica e biliare,
diminuisce le fermentazioni a livello intestinale contribuendo quindi ad attenuare i dolori,
stimola la diuresi,
depura il sangue da tossine e da sostanze di rifiuto,
svolge un’azione vermifuga nei confronti dei parassiti intestinali e combatte il rachitismo.
In cucina le foglie fresche, una volta lavate, possono essere conservate sottaceto, cotte insieme al burro, impiegate come guarnizione nelle insalate e come condimento per i piatti a base di pesce e carne.
I semi si utilizzano come spezia o per la preparazione di decotti, tinture e di vini medicinali.
Sano e gustoso
Spaghetti al Critamo
Lessare il finocchio marino sminuzzato in acqua e aceto.
Soffriggere in una padella peperoncino con l’aglio a grossi spicchi, e subito dopo versare il finocchio marino.
Soffriggere l’insieme per qualche minuto e versare gli spaghetti cotti al dente mescolando accuratamente.
Aggiungere un trito di prezzemolo.
LF
Tag: alimentazione, “bassiga”, “burcio”, “critamo”, “erba di San Pietro”, “eritmo”, “frangisasso” “bacicci, Crithmum maritimum, depura, diuretico, erbe officinali, finocchio marino, malattie croniche degenerative, Natura, reni, salute, salutogenesi, sangue
belli ed abbronzati senza eritema !
nel lontano 1923, una giovane donna fu notata da tutti, per la sua carnagione dorata, reduce da una vacanza in Costa Azzurra
…….coriacea …….. folle .………. coraggiosa ……. anticonformista ……
Coco Chanel
Fu così che lanciò la moda dell’abbronzatura, che, fino ad allora nessuno aveva mai osato ! l’abbronzatura connotava la plebe, chi lavorava nei campi o all’aperto.
Chanel, forse, aveva sentito parlare dell’elioterapia, pratica edonistica diffusasi in Germania a fine ‘800, divenuta una moda dopo il 1918, alla conclusione della prima guerra mondiale, quando la gente voleva dedicarsi a sé.
Chissà se a Coco sia mai comparso un eritema solare ?
Vediamo cosa succede quando esponiamo il nostro organo/pelle al sole
Quando ci si espone al sole, la produzione di melanina aumenta e la pelle diventa scura, abbronzata,
per errore si crede che l’abbronzatura sia indice di buona salute, ma in realtà non è così l’abbronzatura è la conseguenza di un danno provocato dall’ eccessiva esposizione ai raggi UV
Persino una leggera abbronzatura indica che la pelle ha cercato di proteggersi aumentando la produzione di melanina.
Gli studi condotti in Australia, dove i livelli dei raggi ultravioletti sono talmente alti, che persino le persone con pelle olivastra o pelle naturalmente scura possono essere considerate a rischio di alterazioni e cancro della pelle.
I raggi ultravioletti non sono né visibili, né percettibili.
I raggi UV non sono legati alla temperatura e possono attraversare nuvole sottili, quindi gli eritemi solari possono verificarsi anche in giornate fresche e nuvolose.
Una eritem solare può avvenire in meno di 15 minuti.
Nel giro di qualche ora la pelle bruciata si arrosserà, l’eritema continuerà ancora a svilupparsi negli 1-3 giorni successivi all’esposizione ai raggi UV.
Gli antichi cinesi ritenevano che il sole, fosse portatore di energia e calore, per tutti gli esseri viventi, la medicina tradizionale cinese, infatti, insegna che l’eccesso di una polarità Yin o Yang può causare squilibrio, diventando un fattore patogeno.
Quindi l’eccesso di sole può causare, disturbi quali infiammazione, febbre, ustione,prurito, agitazione, al tempo stesso può danneggiare i liquidi corporei, determinando pelle secca, desquamazione
Esiste un modo per prevenire gli eritemi solari ?
Si !
ecco a te, i 5 segreti per evitare gli eritemi e farti ottenere ottenere una bella, ma, soprattutto Salutare abbronzatura
1) mangiare frutta e verdura colorata
2) consumare alimenti ricchi di omega
3) bere liquidi in misura, mirata ed adeguata al tuo organismo
4) utilizzare protezioni naturali
5) assumere integratori naturali
pomodori rossi e gialli :
sono ricchi di Vit.C, precursore collagene ed elastina, di Vit.E aiuta a proteggere la pelle dalla disidratazione, di LICOPENE un carotenoide che aumenta con la cottura utile come antiossidante .per la pelle secca; infine il pomodoro giallo è’anche ricco di betacarotene ben 42 mcg per 100 gr. precursore vit.A utile a proteggere la pelle dal sole e disidratazione.
mirtilli neri e rossi :
Rafforzano i capillari e rallentano processo antinvecchiamento per vit.C (13mg), contengono le pro-antocianidine che sono degli antiossidanti per la pelle ed ancora arancia rossa, barbabietola rossa, ciliegia, fragola, ravanello, rapa rossa.
Melone
Contiene potassio, ferro, fosforo, calcio, niacina o vitamina B3 e 90 % acqua e vitamina C utile x formazione del collagene, la sostanza di sostegno e per elasticità della pelle, ricco di betacarotene precursore della vit. A.
Noci
contengono selenio, vitamina E , omega 3 che aiutano riequilibrare il film idrolipidico restituendo protezione e tono alla pelle al sole.
ATTENZIONE !
alle Diete restrittive e squilibrate, e perché o dannose per la Salute di tutti i nostri organi ed apparati , quindi anche per la salute della nostra pelle.
Per evitare i danni provocati dal sole è imperativo l’uso di creme solari schermanti con fattore di protezione adeguato al tipo di pelle, sul mercato si trovano molte creme solari che però, nella maggior parte dei casi, contengono sostanze potenzialmente irritanti, allergizzanti o, addirittura, foto-sensibilizzanti per pelli sensibili o predisposte ed è per questo è necessario ricercare prodotti naturali frutto di un accurata ricerca, oltre alle protezione è fondamentale continuare a proteggersi con creme dopo sole, perché come, ho precedentemente annunciato, i raggi solari continuano ad far sentire i suoi effetti anche fino a 3 giorni dopo.
Ed ancora dalla natura i preziosi gemmoderivati, sono soluzioni idro-glicero-alcoliche ottenute dalle gemme delle piante (o da altri tessuti embrionali) si distinguono per le loro proprietà immunomodulanti e in particolare ve ne sono due la cui associazione si è dimostrata utile nella prevenzione degli eritemi solari se assunti a partire da 1 mese prima dell’esposizione al sole
– Ribes nigrum, gemme – Macerato Glicerico 1 D.H. (gemme di ribes nero)
– Ficus carica, gemme – Macerato Glicerico 1D.H. (gemme dell’albero del comune fico)
Si assumono in poca acqua 50-100 gocce di Ribes al mattino e 50 gocce di Ficus la sera.
il Ribes nigrum ha proprietà antiallergiche e antinfiammatorie
il Ficus carica è di certo da considerare una pianta solare, e in effetti il suo lattice è spesso usato come abbronzante (cosa che sconsiglio)
Buona estate, senza eritema !
Tag: alimentazione, benessere, coco chanel, eritema solare, estate, gemmoderivati, malattie croniche degenerative, pelle, salute, salute della pelle, scottatura, sole, vacanze
pianta molto apprezzata nel Medioevo dalla scuola medica salernitana, dato che era usata per eliminare ogni tipo di durezza, facilitando i movimenti sciolti era chiamata anche
“Centonervi”
Gli Indiani d’America la chiamarono
“Orma d’uomo bianco”,
dato che la vedevano comparire e inserirsi nei loro territori con l’avanzare dei Bianchi.
per santa Ildegarda …..
«La piantaggine può essere utilizzata come potente purgante per liberare dall’amore ossessivo.»
a quest’erba è stata dedicata, persino, una preghiera travata in un antico manoscritto anglosassone risalente all’undicesimo secolo d.c. ve ne riporto il testo :
E tu, Piantaggine,
Madre delle piante,
aperta verso l’oriente,
potente all’interno
sopra di te cigolavano i carri,
sopra di te cavalcavano le signore,
sopra di te cavalcavano le spose,
sopra di te sbuffavano i torelli.
A tutti resistevi,
a tutti ti opponevi.
Opponiti quindi anche
al veleno,
al contagio
e al male
che infesta il paese.
Questa poesia ad indicare la forza di quest’erba, la sua resistenza, ed il suo potere combattivo tanto da ripulire dal male.
La piantaggine libera dalle dipendenze malsane,e, poiché la libertà ha inizio dalle vie respiratorie, la piantaggine agisce principalmente sul tratto respiratorio, infatti viene utilizzata in tutte le malattie degli organi respiratori, specie contro il catarro forte, tosse canina, asma bronchiale, è stata utilizzata anche per curare la tubercolosi polmonare.
Le foglie contengono acido silicico, mucillagine e tannini. Le ultime ricerche hanno riscontrato addirittura un principio attivo antibiotico.
Il potere terapeutico della piantaggine è molto apprezzato in caso di problemi del tratto intestinale, come muco e diarrea.
Le foglie fresche triturate possono essere anche impiegate per uso esterno, come impacco, per lenire le infiammazioni alla pelle e agli occhi;
aiutano in caso di ustioni, gonfiori e lesioni.
Poiché questa pianta si trova praticamente ovunque, in caso di punture di insetti si ha uno straordinario effetto curativo a portata di mano nella «farmacia a cielo aperto».
Le foglie si raccolgono prima della fioritura nel periodo che va da Giugno fino ad Agosto.
La piantaggine contiene flavonoidi, acidi, tannini, mucillagini, pectine, vitamina A, vitamina C, vitamina K, carotene.
Grazie a questi principi attivi la pianta ha proprietà
bechiche,
espettoranti,
antibatteriche,
antinfiammatorie
astringenti.
La piantaggine ha inoltre un effetto depurativo, diuretico ed antianemico.
Nel 1800 il parroco svizzero scrive della Piantaggine testuali parole :
<< La piantaggine e tutte le sue specie trova impiego in tutte le sue parti, radici, foglie, fiori e semi. Come nessun altra erba depura il sangue, i polmoni e lo stomaco facendo quindi un gran bene a coloro che hanno poco o cattivo sangue, polmoni e reni deboli e l’aspetto pallido; che sono affetti da sfoghi e lichen e tossiscono lievemente, che hanno la voce rauca e rimangono magre come le capre anche se immerse nel burro. Giova ai bambini malaticci che malgrado il cibo buono ed abbondante rimangono sempre magri. >>
Johann Künzle
Sano e ……… gustoso
Per 8 tortini :
4 uova –
foglie di piantaggine 200 gr
cime di ortica ortica 200 gr
asparagi 4
bacche di ginepro 20 gr
ricotta 50 gr
1 cipolla
burro 50 gr
parmigiano stagionato 360 mesi 50 gr
sale
olio evo
Tagliate la cipolla a fettine. Fate fondere 30 g di burro a pezzetti in una casseruola, aggiungete quindi la cipolla e 2 cucchiai di acqua calda. Quando la cipolla sarà appassita unite le cime di ortica e una parte delle bacche di ginepro pestate cucinate a fuoco lento per 5 minuti. Frullate il composto
Lavate la piantaggine, scottatele in acqua bollente salata per 5 minuti, scolate e tritatele finemente.
Sgusciate le uova in una ciotola, unite il formaggio grattugiato e ricotta sbattete gli ingredienti per 2 minuti con una frusta a mano. Salate e unite la piantaggine tritate.
In una padella antiaderente versate 2 mestolini di composto di uova, piantaggine.
Cuocete a fuoco vivace per 3 minuti, staccate i bordi della frittatina con una paletta, rivoltatela e cuocete per altri 3 minuti.
Continuate così fino ad esaurire il composto.
Con l’ausilio di uno stampino di metallo a bordi lisci tagliate le frittatine in dischi di circa 8 cm di diametro.
In una pirofila sistemate 4 dischi di frittata.
Distribuite su ognuno due cucchiaini di crema di ricotta e ortiche, coprite con un altro disco di frittata e continuate così fino a esaurire gli ingredienti.
Distribuite sull’ultimo disco ginepro pestato e insaporito al burro, una spolverata di grana e un fiocco di burro.
Gratinate i tortini in forno preriscaldato a 200° per 10 minuti.
Ps
le notizie sono da intendersi solo a scopo informativo non sostituiscono ne annullano atto medico
Tag: alimentazione, antibatteriche, antinfiammatorie, astringenti, bechiche, conosci te stesso e crea il tuo futuro, erbe officinali, espettoranti, libertà, medioevo, piantaggine, salute, salutogenesi, sant'ildegarda, scuola medica salernitana
” Cur moritur homo, cui crescit salvia un horto ?
Quia contra vim mortis, nula est herba in hortis “
la nostra amata scuola medica salernitana già nel Medioevo dava un grande valore a quest’erba officinale.
La traduzione dei versi :
<< Come mai muore anche colui che tiene la Salvia nel suo orto ? perché nessun erba dell’orto può neutralizzare la morte >>
intendendo dire che la Salvia è capace di portare l’equilibrio in molte situazione tranne la morte.
La sua grande efficace si deve al fatto che rilascia fattori attivi in particolar modo sul sistema endocrino, le ghiandole che producono e rilasciano ormoni.
la sua azione influenza, positivamente, contemporaneamente tutte le ghiandole endocrine
la Salvia diventa così il direttore d’orchestra del tutto il sistema ormonale, e si sa che la sua funzione d’equilibrio dipende la cosa più importante la
nostra Salute !
Gli antichi Egizi facevano bere la salvia alle donne per renderle fertili , queste indicazioni sono confermate anche da studi datati 1940.
Sempre dai codici della scuola medica salernitana che già nell’ 846, la definiscono antica, troviamo un altro aforisma :
” Salvia salvatrice, della natura gran mediatrice “
Le sue proprietà sono :
idonee a regolare il sudore tanto se è in eccesso tanto se è insufficiente,
ottimo depuratore del sangue grazie alla sua radicale azione disintossicante
decongestiona le mucose sia nasali che gastriche
potente azione antinfiammatoria per stomaco intestino fegato colecisti e vie urinarie
può guarire leucorrea e perdite bianche
utile ancora per tutti i disturbi reumatici, gotta, ottimo come colluttorio e tutti i disturbi del cavo orale.
Preparazione
infuso : un cucchiaio da tavola raso di foglie taglio tisana per una tazza da tè versare l’acqua ben calda lasciare in infusione 20 – 30 minuti
decotto : 2 cucchiai da tavola in 1/2 litro di acqua fredda portare ad ebollizione far bollire 15-20 minuti a fuoco lento, filtrare e raffreddare ottimo per gargarismi cataplasmi o impacchi
NB
non vi sono particolari contraindicazioni se non nei primi mesi di gravidanza e durante l’allattamento, le tinture madri sembrano essere incompatibili con i sali di ferro o preparati che ne contengono
le notizie sono esclusivamente a scopo informativo non sostituiscono ne annullano atto medico
La Salvia, dal latino Salus …………………. Salute in cucina
300 gr. di tagliatelle di grano saraceno, 200 gr. di salmone, 150 gr. di ricotta, sale, olio evo, salvia ( 4 persone )
Preparazione
tagliare a dadini 50 gr. di salmone e fate un soffritto con l’ olio e salvia, aggiungete la ricotta e passatelo il tutto al mix
aggiungete il preparato, al salmone tagliato a pezzettini precedentemente scottato con aglio in camicia ed un po di olio evo, lasciate cuocere tutto insieme aggiungendo un pizzico di sale.
Cuocete la pasta, scolatela al dente e finite la cottura nella padella con il ‘sugo’, amalgamate bene.
Tag: erbe officinali, grano saraceno, malattie croniche degenerative, prevenzione, salmone, salute, salutogenesi, salvia, salvia officinale
Erba della Paura
fin dal periodo etrusco-romano, si era consapevoli delle
somatizzazione
ovvero di come le nostre emozioni si materializzassero sul nostro corpo, da qui la saggezza popolare di utilizzare quest’erba, infatti, antiche tradizione popolari utilizza quest’erba per dei lavaggi del corpo affichè allontani ogni paura tensione ed emozione negativa ecco come procedere :
Una manciata di erba secca si fa sobbollire in 2-3 litri di acqua per circa mezz’ora.
Si raffredda fino a tiepida e con essa si procede con l’immersione della mano nell’acqua e si deterge il viso, il collo davanti e le orecchie, le braccia con le mani sia sopra che sotto, le gambe dalla coscia ai piedi compreso il sottopiede, il tutto ripetuto complessivamente per tre volte. Mentre si fa questa operazione devono essere pronunciate queste parole
Col nome di Gesù di Maria
La paura la vada via
Col nome di Gesù e di San Pietro
La paura ritorni indietro.
Si ripeterà per tre giorni successivi il Sabato, La Domenica ed il Lunedì , come dicono tutti ” i giorni senza la erre “.
Questo uso popolare sembra sciogliere le varie stratificazione, le paure che solidificano, rendendo fluide le sostanze contenute in essa asportandole con il lavaggio, tant’è che l’acqua dopo il lavaggio si ispessisce producendo nell’acqua degli agglomerati di aspetto di borraccina.
La pianta il cui nome botanico e Stachys etimologicamente deriva dal greco stakhys, significa
” spiga ”
e si riferisce alla forma delle infiorescenze di questa piante
la botanica gialla è questo il suo nome italiano è una pianta erbacea perenne, più meno villosa, con rizoma sub-legnoso, verde, di aspetto variabile.
il Fusto più o meno prostrato- ascendente, villoso, semplice o poco ramificato.
le Foglie con nervatura semplice, ovali allungate, vellutate, più o meno crenate sui bordi,
generalmente la si trova sulle rupi, pietraie, luoghi aridi e rocciosi, boschi, fino a circa 2000 m.
Fiorisce a Maggio-Agosto.
appartiene alla famiglia delle Labiata e come tutte le piante di questa famiglia i fiori dei componenti di questa famiglia molto diffusa negli orti e nell’ alimentazione, ( salvia, rosmarino, origano, timo, melissa, la maggiorana, la menta ecc. ecc. ) specie dei paesi mediterranei, hanno i due petali superiori e i tre inferiori conformati quasi come due labbra,
le proprietà di queste piante sono :
antispasmodiche,
stimolanti
antidepressive
modulatrici dell’umore
stimolano la peristalsi,
espettoranti,
balsamiche
antireumatiche
emmenagoghe per il contenuto di fitoestrogeni.
Le loro sostanze aromatiche hanno un notevole impatto sullo psichismo.
Nello specifico la botanica gialla ha proprietà
stimolanti,
vulnerarie,
toniche
aperitive,
emetiche
purgative
Uso in cucina: viene ancora usata come thé per le sue proprietà toniche ed aromatiche.
L’intera pianta viene fatta essiccare all’ombra ed utilizzata poi per una deliziosa tisana
Detta anche ” Stregona gialla ” è presente in quasi tutto il territorio italiano
Valle d’Aosta,
Piemonte,
Lombardia,
Trentino-Alto Adige,
Veneto,
Friuli-Venezia Giulia,
Liguria,
Emilia-Romagna,
Toscana,
Marche,
Umbria,
Lazio,
Abruzzo,
Molise,
Campania,
Puglia,
Basilicata,
Calabria
Regione che vai nome che trovi
Barbunaega – Emilia-Romagna, Bologna
Erba d’ la pora – Emilia-Romagna, Bologna
Erba du consumo – Liguria, Genova
Giavara – Liguria, San Bernardo
Jerbe da l’incontradure – Friuli
Stregonella – Toscana
Strigonella – Toscana
PPS
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Tag: ansia, conosci te stesso, Natura, panico, paura, stress
Per le sue stupefacenti proprietà viene definita fin dal medioevo un erba magica
Magia deriva in greco Μαγεία nome con cui venivano indicati nell’antica Grecia i “magi” (Μάγοι), antichi sacerdoti Zoroastriani, i Re Magi !
….. da qui l’erba diviene magica perché capace di Donare preziose virtù funzionali per la nostra Salute, la pianta di ortica è molto vitale, e lo dimostra crescendo e diffondendosi rapidamente, ed è per questo che quando assumiamo i suoi principi attivi, ne veniamo Vitalizzati.
Pare che il primo a utilizzarla sia stato Nabucodonosor re di Babilonia, che decise di nutrirsi di sola ortica per 7 anni per ritrovare la saggezza perduta.
Se, solo oggi, si fosse a conoscenza del grande potere dell’ortica negli orti non si coltiverebbe altro.
Le proprietà medicamentose sono presenti dalle radici fino ad arrivare ai fiori, quest’erba è la nostra migliore pianta deputata alla depurazione del sangue ed contemporaneamente anti-anemica.
La sua positiva influenza sul pancreas la rende favorevole ad abbassare il tenore degli zuccheri nel sangue.
L’ortica, appartiene alla famiglia delle erbe ” marziane ” , ovvero le erbe governate dal pianeta Marte, ed è per questo che stimola il sistema immunitario e ripulisce il sangue stimolando l’energia Vitale.
I suoi peli ci ricordano la sua azione rinvigorente dei capelli e purificante del cuoio capelluto. Per la teoria del simile cura il simile, l’ortica è utilissima come anti-prurito quindi l’infuso è ottimo per detergere la nostra pelle.
L’ortica è ricca di
vitamine A C K,
ferro,
flavonoidi
carotenoidi,
fosforo,
magnesio,
potassio,
calcio,
silicio,
manganese
cura stati anemici e problemi legati all’apparato escretore (reni, vescica),
ottimo rimedio anche per artrosi, artriti, dermatiti, ipertrofia prostatica e calcoli renali
contrasta l’acidosi, causa di molte malattie
vasocostrittrice, pertanto utile nelle emorragie
digestiva
emolliente
Usi e Impieghi
40 gocce di Tintura madre in un po di acqua 3 volte al giorno, per due mesi, in alternativa 3-4 tazze di infuso al giorno
per : eczemi, ritenzione idrica, reumatismi, gotta, acidosi, debolezza psico fisica
30 gocce di estratto T.M. 3 volte al giorno, ideale sarebbe il succo da pianta fresca
per : la caduta di capelli
Note : L’ortica ha un azione addizionante con i farmaci deputati alla diurisi, ipoglicemmizzazine, alla sedazione del sistema nervoso, all’ipotensione.
Pertanto è necessario rivolgersi sempre ad un esperto.
PPS
le informazioni sono da ritenersi solo a titolo informativo non sostituiscono ne annullano atto medico
…Sano e Gustoso…
Maltagliati gamberi ed ortica
per 4 persone
320 g di maltagliati
g 100 ortiche, circa un pugno
2 cucchiai di mandorle
1 cucchiaio di parmigiano
3-4 cucchiai di olio evo
1/2 spicchio d’aglio
sale e pepe.
4 gamberi rossi ben freschi
olio evo
peperoncino
sale.
marinare i gamberi con un filo di olio di oliva, sale e un pizzico di peperoncino.
trascorsi circa i 30 minuti, dalla marinatura preparare il pesto con le ortiche ben lavate e tamponate, mettere nel mix insieme al il parmigiano, mandorle, l’aglio, l’olio d’oliva il sale ed il pepe frullare il tutto e coprirlo con un filo di olio, intanto lessare i maltagliati versare il tutto e mantecare a fuoco vivace.
Tè di ortica
1 Lt di acqua minerale naturale
4 cucchiai rasi di ortica
portare l’acqua in ebollizione,
versare l’ortica mescolare per un minuto e spegnere il fuoco,
coprire il tutto e lasciare riposare per 5 minuti,
filtrare e versare in una bottiglia di vetro con chiusura ermetica far raffreddare
aggiungere lo zucchero di canna e delle scorzette di limone
riporre in frigo.
Bevanda dissetante e rinfrescante ideale per le caldi giornate d’estate, senza dimenticare tutti i benefici medicamentosi dell’ortica.
Tag: benessere, fitopreparati, malattie croniche degenerative, Natura, naturopatia, ortica, prevenzione, rilassamento, salute
La Betulla
un albero dedicato al ritorno della Luce
fin dalla Notte dei Tempi si festeggia in tutte il mondo …… è considerato il giorno in cui
il Sole ritorna a vivere,
la Terra torna giovane e fertile è la
Primavera
Le diverse celebrazioni della festa hanno tutte le stessa funzione, quella di prevedere l’esatto arrivo della Primavera attraverso l’interpretazione dei comportamenti degli animali e delle forze della Natura.
anche gli Alchimisti osservandone le foglie l’hanno associata alla primavera legando la sua azione benefica al drenaggio e riequilibrio del sistema linfatico, molto utile anche per trattare il disequilibrio del ciclo mestruale.
Perché utilizzarla a Maggio ?
per preparare il nostro corpo all’estate, perché un organismo intossicato affronta con scarsa energia la bella stagione, quindi è più predisposto alle allergie, intolleranze alimentari, disfunzioni dell’apparato gastro enterico non ultimo aumentando il carica di tossine il nostro fegato, danneggiandone i tessuti.
Grazie ai suoi principi attivi
le fogli e le gemme contengono acido betulinico, che svolge un’ azione antivirale, betulalbina, con azione diuretica e di prevenzione dai calcoli renali.
è utile anche per la cellulite, edemi agli arti inferiori, colesterolo, trigliceridi, ipertensione, vertigini etc.
Gli estratti vanno evitati in caso di allergia all’aspirina, insufficienze renale ed in gravidanza, in ogni caso rivolgersi sempre ad un esperto.
Nel Medioevo si usava la linfa chiara o l’acqua che si otteneva forando il tronco, …… lo si fa ancora oggi ! bevuta a lungo elimina i calcoli dalla vescica e dai reni, cura le ulcere della bocca, elimina i depositi di acido urico.
…… e allora Ri-generiamoci prima dell’estate, ecco una bevanda molto utile
succo di betulla, miele e limone da bere al mattino appena svegli è un vero toccasana
PPS
Tutte le informazioni riportate sono solo ed esclusivamente a scopo informativo non sostituiscono ne annullano le diagnosi e cure mediche.
Tag: acido urico, betulla, calcoli renali, calcoli vescica, depurare, estate, limone, miele, prevenzione, rigenerarsi, salute
L’uovo …. ancestrale simbolo di vita
……. si è scoperto che l’uovo è un ‘alimento ricco di sostanze Ri-generanti della cellula, in quanto contiene tutti gli elementi vitali, quali :
proteine di altissimo valore
vitamine
minerali
omega-3
antiossidanti
tutto questo è possibile quando le galline vengono allevate all’aperto.
Perché tanto demonizzato il consumo delle uova ?
una falsa propaganda anti-colesterolo !
Grande propaganda è stata fatta per la lecitina di soia da assumere per combattere il colesterolo, ricordate ? ok !
λεκιθος lekithos
la parola greca che state leggendo significa ” Tuorlo d’Uovo ” = Lecitina
in altri termini Lecitina deriva dal greco e significa tuorlo d’uovo.
E’ proprio la lecitina che di per se aiuta il fegato a tenere in equilibrio il colesterolo.
Il maggior contenuto di lecitina tra soia e tuorlo d’uovo :
i semi di soia (dall’ 1,48 al 3,08%),
il tuorlo d’uovo (7-10%)
l’olio di soia (1,8%),
Colesterolo ……….. questo sconosciuto
é stato dimostrato che l’ipercolesterolemia, spesso, indica che il corpo ha bisogno di maggior colesterolo per riparare i danni operati dai radicali liberi più che essere una causa delle lesione delle arterie, come per molto tempo si e creduto, e molti continuano ancora a credere.
Gli studi di cui sopra sono facili da confermare, quando si tiene conto che :
1 ) il corpo ha un innato potere di guarigione, come la Medicina della complessità ha dimostrato
2 ) che la medicina meccanicistica ha le sue lacune
3) che in natura il colesterolo ritorna in equilibrio con un insieme di antiossidanti e fitopreparati
Astaxantina, il più potente antiossidante conosciuto fino ad oggi
Coenzima Q10, o ubiquinone, oltre alla sua cruciale funzione nel metabolismo dell’energia cellulare, ricopre un ruolo importante anche come potente antiossidante
4) il luminare di cardiologia, Prof. A. Masari, ha potuto constatare che si può morire d’infarto con arterie pulite, senza ombra di aterosclerosi.
Oppure si possono avere placche aterosclerotiche, addirittura fissurate e non avere mai sofferto di cuore, ne tantomeno aver avuto infarti. (vedi Salutogenesi del cuore).
Inoltre il colesterolo assolve alle funzioni di riparazione cellulare, ad esempio le nostre cellule intestinali vivono solo da 3 a sei giorni, c’è bisogno di adeguate quantità di colesterolo per farne nuove.
Il problema non sembra essere il colesterolo, ma comprendere cosa sta accadendo al nostro organismo ed al suo metabolismo.
I Grassi
I grassi sono importanti per la nostra salute, in quanto nutrono le nostre cellule, soprattutto quelli che non si ossidano poiché ci difendono dalle infiammazioni, infatti inibiscono le PGE2 (prostaglandine pro infiammatorie).
In un alimentazione sana e naturale deve esserci un rapporto tra omega-3 e omega-6 almeno di 5:1, a favore degli omega-6, cioè una molecola di omega-3 ogni cinque di omega-6.
L’attuale modo di alimentarsi è caratterizzato dalla presenza di cibo artificiale che apporta in media una molecola di acidi grassi della serie omega-3 contro quindici molecole di acidi grassi della serie omega-6; questa pseudo-alimentazione crea un caos intestinale tale da influenzare la flora batterica essenziale, riducendo i lattobacilli e lo sviluppo della flora batterica putrefattiva e anaerobica, aggressiva contro la parete intestinale.
E’ importante che nel pasto tutti e tre i tipi di grassi,i saturi,i polinsaturi e i monoinsaturi, siano sempre insieme, ma in proporzioni variabili, così come appaiono negli alimenti non manipolati.
Anche gli organi del nostro organismo sono costituite da proporzioni variabili di acidi grassi, ad esempio, a livello della membrana cellulare gli acidi grassi saturi conferiscono:
-
la giusta rigidità
-
forma
-
protezione
i polinsaturi sono responsabili della fluidità, di cui la membrana ha bisogno per espletare importanti funzioni di movimento e di scambi chimici, i monoinsaturi hanno un effetto intermedio.
I grassi saturi hanno un ruolo importante nell’alimentazione sana, poiché sono:
-
fondamentali alla salute delle cellule
-
abbassano i livelli ematici di della lipoproteina Lp (a) (responsabile del colesterolo ldl)
-
stimolano il sistema immunitario
I grassi saturi non irrancidiscono, quindi non si ossidano facilmente a differenza dei polinsaturi.
L’ossidazione nel nostro corpo facilita l’insorgenza di malattie degenerative accelerando l’invecchiamento.
Inoltre bisogna ricordare che gli acidi gassi saturi, quali lo stearico e il palmitico sono un nutrimento preferito dal cuore che attinge quando è sotto stress.
I grassi monoinsaturi, tendono ad essere liquidi a temperatura ambiente, sono relativamente stabili, non irrancidiscono facilmente, e sono abbastanza resistenti al calore; importanti sono le proprietà cardioprotettive.
Il grasso monoinsaturo più presente nella nostra dieta si trova nell’olio extra vergine di oliva, ed è l’acido oleico, ma è presente anche nelle mandorle, nelle nocciole e negli anacardi;
I grassi polinsaturi sono grassi che si presentano sempre liquidi, anche se messi in frigorifero.
I grassi polinsaturi tendono ad irrancidire, e non devono essere mai usati per cucinare.
Gli acidi grassi polinsaturi presenti nella nostra alimentazione, sono : l’acido linoleico e l’alfa-linolenico, contenuti in tutti gli oli di semi;
Il Cardo Mariano
Usato fin dall’Alto Medioevo, entra in tutti gli erbari come rimedio per il benessere del fegato e per le sue proprietà disintossicanti
Plinio il vecchio scrisse che mescolare il succo della pianta con del miele era un valido rimedio per “eliminare la bile” e per il trattamento di una vasta gamma di disturbi del fegato e della cistifellea, tra cui l’epatite, la cirrosi e l’ ittero,
Oggi è usato contro l’avvelenamento da tossine chimiche e ambientali come morsi di serpente, punture di insetto e avvelenamento da funghi
Il suo utilizzo principale rimane anche oggi dei disturbi epatici, grazie a un componente attivo, la silimarina, che stimola il rinnovamento dei tessuti del fegato
Il suo effetto rigenerante sul fegato rende il cardo mariano prezioso per la depurazione primaverile.
Lidia e Rosaria Fontanella
Rosaria Fontanella Alimentazione Salutog
Tag: antiossidanti, cardo mariano, colesterolo, fegato, grassi, lecitina di soia, minerali, omega-3, triglicerini
Potentilla ….. Piccola e Potente
“Potent”
le è stato dato per le potenti proprietà curative che la caratterizzano;
“–illa”
indica un piccolo fiore. Alludendo forse agli ambienti pietrosi in cui vegetano molte specie o alle loro proprietà medicinali
La Potentilla Simboleggia l’amore materno il significato è dovuto ad una singolare caratteristica della pianta, durante le giornate di pioggia le foglie si richiudono sopra il fiore come a volerlo proteggere.
Nel Medioevo la parola tormentilla latino, che significa “piccolo tormento, allude al dolore provocato da mal di denti, crampi o coliche, era un tempo molto usata come pianta medicinale;
La leggenda ……….. racconta che durante l’epidemia di peste in Germania nel 14° secolo, una voce celestiale attirò l’attenzione delle persone su questa pianta dagli straordinari poteri curativi.
Gli estratti di tormentilla hanno
un effetto antibatterico e sono pertanto utili nell’igiene orale, per la cura di leggere infiammazioni della bocca e della gola, per il mal di denti e per i disordini gastro-intestinali.
Usi nella medicina popolare
sciacqui e gargarismi
infiammazione della bocca e della gola
ferite che stentano a rimarginarsi,
scottature,
principio di congelamento e emorroidi.
Problemi intestinali
Problemi digestivi
Abbassare i livelli di zucchero nel sangue
Per le sue proprietà lenitive, antinfiammatorie ed antidolorifiche
la puoi utilizzare esternamente per ulcere della bocca, infezioni gengivali, ascessi dentali, emorroidi, emorragie esterne (ma anche interne) e condizioni di salute quali ragadi ed emorroidi, semplicemente applicando il decotto preparato con la radice di tormentilla.
Decotto : 15 grammi di radice essiccata e metteteli all’interno di un pentolino d’acqua fredda(almeno mezzo litro), portandola poi all’ebollizione. Dopo aver lasciato riposare il composto per almeno 3-4 ore, filtratelo e mettetelo all’interno di un recipiente.
Santa Ildegarda
ci ha regalato una ricetta Vino alla Tormentilla e more, per sangue nelle feci, intestino, urina
1 cucchiaio di fogli di more ridotta in succo
2 cucchiai di foglie di tormentilla anch’ esso ridotto in succo
unire 50 ml del succo a 250 ml di vino e berne un bicchiere durante e dopo i pasti
Lidia e Rosaria Fontanella
Clicca qui Rosaria Fontanella – Alimentazione Salutogenica
Tag: conosci te stesso e crea il tuo futuro, fitoterapia, naturopatia, potentilla, salute, tormentilla, vino