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c’era una volta ………… cinque secoli fa…….

nel lontano 1500 il ” Lutero della Medicina ”  così definito per il suo spirito di ribellione e per i suoi innumerevoli e profondi studi che vanno dalla filosofia alla medicina, passando per l’alchimia e l’astrologia,  destabilizzarono, non poco, i suoi colleghi in  quel tempo.

Siamo nel pieno Medioevo e lui è Paracelso.

Paracelso aveva un profondo senso etico, dava molta importanza, non meno di Ippocrate, all’integrità personale del medico,

al suo agire secondo coscienza.

Secondo Paracelso le malattie, come la Salute, provenivano da Dio, dunque il medico non era altro che colui che faceva avvenire quella guarigione che altrimenti sarebbe venuta direttamente da Dio,

se il paziente avesse avuto abbastanza fede 

fu proprio lui a formulare, attraverso i suoi studi alchemici quella che fu definita 

” medicina per una lunga vita “

un preparato formulato per armonizzare tutte le principali funzioni degli organi interni a beneficio tutto il corpo.

Se si guarda alla storia della preparazione di questa formulazione di erbe, troviamo riferimenti alle loro proprietà benefiche e salutari, tramandati ormai da secoli e sotto vari nomi, come ad esempio :

“Wound Picra Composita”,

“Tinctura composita Aloe”

 “specie e Longam Vitam”

 100 anni più tardi la straordinaria formula di Paracelso fu riscoperta e riabilitata ad opera del Dr.Claus Samst e il Dr. Urbano Hjärne .

Il Dr. Urbano Hjärne visse fino a 83 e il dottor Claus Samst,  morto per un incidente a cavallo, ha  vissuto fino all’età di 104 anni.

Ebbene sottolineare che a quell’epoca l’aspettativa di vita era dai di 20 – 40 anni di età.

                            E ……  per nostra grande fortuna il  Dr. Claus Samst, aveva stilato un manoscritto dove aveva descritto ben 46 modi per alleviare diverse problematiche 

                                           

                                               …………. 250 anni più tardi  

la storia continua  con Maria Treben

ecco come è andata, il racconto personale  ………

                                                                                            “Sembra quasi una favola, ma è vero.  Come rifugiata  tedesca della Cecoslovacchia, in un campo profugo della Bavaria mi  ammalai di febbre tifoidea,  a causa di una intossicazione da carne contaminata, alla quale si aggiunse un epatite ed  un’ostruzione intestinale.

Sono rimasta in ospedale per più di sei mesi,  una notte fui colpita da un dolore terribile, mi sentii trafiggere come con una spada, e da quel momento ogni volta che arrivava il dolore  non potevo né sedersi né stare in piedi, nè camminare né sdraiarmi, allo stesso tempo si presentavano  vomito e  diarrea.

Questi erano i postumi della febbre tifoide, che a volte possono andare avanti per anni, a detto il medico.

                 

            Un giorno, una donna mi ha portato una bottiglietta contenente un liquido marrone scuro, con un odore forte.  Aveva sentito parlare della mia malattia e mi voleva aiutare, quel liquido l’aveva guarita da una grave malattia.

Insieme alla bottiglietta vi era una trascrizione di un “vecchio manoscritto”, in cui era spiegato in 46 punti, come queste gocce potevano guarire ogni malattia.

Mi spiegò che quella ricetta veniva dagli scritti di un noto medico svedese, il Dr. Samst medico svedese e rettore della facoltà di medicina e che  tutti i membri della sua famiglia avevano raggiunto un età molto  insolita per quei tempi. 

In un primo tempo non credetti che quelle semplici gocce potessero aiutarmi con la mia grave malattia e considerando che neanche il medico ci fosse riuscito.  Presto mi ricredetti, in seguito ad un attacco le assunsi subito e feci un impacco all’addome.

 da li a breve …….  una meravigliosa sensazione di calore si diffuse attraverso il mio corpo.

Improvvisamente,  sentivo come se qualcuno  con un solo movimento della mano mi liberasse da  tutto il male, 
Vi assicuro che con un singolo impacco fatto tutti i dolori  dei mesi precedenti  scomparvero,  per non tornare mai più. “

Grazie alla Treben, che a partire dagli anni ’70  decise di diffondere queste preziosi informazioni riguardo l’uso di questa antica ricetta, che fu  rinominata come :

Amaro Svedese

questa è la ricetta originale 

 

20 g di Aloe  ( o assenzio   )

 5 g di Mirra 

0,2 g di Zafferano

10 g di foglie di Cassia

10 g di Canfora (solo naturale, ovvero quella cinese)

10 g di Rabarbaro radice

10 g di Curcuma radice

10 g di Manna

10 g di Teriaca Veneziana

5 g di Carlina radice

10 g di Angelica radice

 

che conobbi nel 2003 e da allora non ho smesso di utilizzare visto i suoi benefici, tra l’altro verificati in prima persona, ed è per questo che l’ho voluto nella mia Erboristeria per i miei clienti.

 Uso interno

– Come prevenzione un cucchiaio  al mattino, a digiuno, uno a mezzogiorno e uno a sere mezz’ora prima dei pasti, questa modalità non ha controindicazioni, ne determina  alcolismo, per far evaporare del tutto l’alcol potete diluirlo in un bicchiere di acqua tiepida o tisana tiepida. 

Molti disturbi trarranno giovamento da questo amaro : ulcera gastrica ed altre patologie a carico dello stomaco, la cirrosi epatica ed altre epatopatie, colecistopia, affezioni intestinali, emorroidi ecc. 

In caso di digestione difficile è bene prendere un cucchiaio prima dei pasti, e mezz’ora dopo i pasti principali. 

In ogni caso seguire i punti del manoscritto, ed in via generale per qualsiasi disturbo descritto nell’Antico Manoscritto prendere 3 cucchiaini al giorno diluiti.

– Contro le malattie maligne se ne prendono da due a tre cucchiaini al giorno nel modo seguente: si prende rispettivamente un cucchiaino diluito in 1/8 di litro di tisana d’erbe, distribuendolo fra 1/2 ora prima e 1/2 dopo ogni pasto.

 

Uso esterno

Coliche addominali, contusioni, distorsioni, strappi, scottature, disturbi della pelle, cadute, ecc.

Potete utilizzare un cataplasma da tenere sulla parte interessata per almeno 2 ore, o anche tutta la notte 

A seconda della dimensione della zona malata si prende un pezzo piccolo o grande di cotone idrofilo impregnato di gocce svedesi e lo si applica sulla parte da trattare non prima di aver trattato con olio o unguento di Calendula.  In seguito si copre il tutto con un pezzo un po’ più grande di plastica per evitare che si macchi la biancheria.

Infine si fascia tutto con un panno o con una benda. A seconda del tipo di malattia, il cataplasma non deve essere rimosso da due a quattro ore.

Se ben sopportato lo si può lasciare per un’intera notte.

Se in soggetti dalla pelle delicata si dovessero, malgrado tutto, verificare delle irritazioni cutanee, si dovranno abbreviare i tempi di applicazione degli impacchi o rimandare l’applicazione per un certo periodo. Chi soffre di allergie, fasci il cotone soltanto col panno senza usare il pezzo di plastica.

In nessun caso si deve dimenticare di ungere la pelle. Se già dovesse essere in atto uno sfogo pruriginoso, la si tratti eventualmente con crema di Calendula.

Eccovi i 46 punti dell’ Antico Manoscritto :

  1. Aspirandole o fiutandole ripetutamente, inumidendo con le Erbe Svedesi la prima vertebra cervicale, applicata una pezzuola bagnata con esse, scompariranno dolore e vertigini e si rinforzeranno la memoria e il cervello.

  1. Giovano nell’offuscamento della vista, tolgono il rossore e tutti i dolori persino quando gli occhi sono infiammati, torbidi e annebbiati. Rimuovono le macchie e la cataratta quando con esse vengono inumiditi gli angoli dell’occhio o quando si applica sulle palpebre degli occhi chiusi una pezzuola bagnata con esse.

  1. Il vaiolo e gli sfoghi di ogni genere, anche le croste nel naso o in qualsiasi parte del corpo, guariscono inumidendo le parti spesso e bene.

  1. Contro il mal di denti si diluisce un cucchiaio di queste gocce in un po’ d’acqua trattenendole in bocca per qualche tempo oppure inumidendo il dente dolente con una pezzuola. Il dolore svanirà e il marciume regredirà.

  1. Con le gocce s’inumidiscono ripetutamente le vesciche sulla lingua o altre ferite; la guarigione non tarderà.

  1. Quando la gola è arrossata o piagata per cui cibo e bevande causano dolore alla deglutizione, le gocce andranno ingerite al mattino, a mezzogiorno e alla sera; toglieranno il calore e guariranno la gola.

  1. Chi soffre di crampi allo stomaco ne prenda un cucchiaio durante l’attacco.

  1. Contro le coliche si prendano tre cucchiai, lentamente uno dopo l’altro; presto sentirete sollievo.

  1. Le gocce annullano l’effetto dei venti nel corpo e rinfrescano il fegato, eliminano tutte le malattie dello stomaco e quelle intestinali e giovano contro la stitichezza.

  1. Sono anche un ottimo rimedio per lo stomaco quando questo digerisce male e rifiuta i cibi.

  1. Giovano altrettanto contro i dolori alla cistifellea. Un cucchiaio ogni giorno, mattina e sera; di notte impacchi imbevuti di gocce elimineranno presto tutti i dolori.

  1. Contro l’idropisia se ne prenda mattina e sera un cucchiaio nel vino bianco per la durata di sei settimane.

  1. Contro dolori e ronzii all’orecchio si inumidisca con le gocce un batuffolo di cotone da introdurre nell’orecchio. Gioverà assai e restituirà persino l’udito perduto.

  1. A una donna sofferente di dolori uterini se ne dia al mattino per tre giorni di fila un cucchiaio nel vino rosso; dopo una mezz’ora le si faccia fare una passeggiata e poi la colazione, ma senza latte. Le gocce non vanno prese insieme a latte.

  1. Prendendone un cucchiaio mattina e sera durante gli ultimi 15 giorni della gravidanza, il parto sarà facilitato. Per liberare più facilmente la placenta, si somministri alla puerpera un cucchiaino da dessert ogni due ore fino a che la placenta non si stacchi senza doglie.

  1. Se dopo il parto si verificano infiammazioni alla mammella con l’inizio dell’allattamento, esse spariranno rapidamente applicando degli impacchi di gocce.

  1. Liberano i bambini dalla varicella. Si somministri al bambino delle gocce, a seconda dell’età, diluite in un po’ d’acqua. Quando le vescicole cominciano a seccarsi, inumidirle ripetutamente con le gocce; non rimarranno cicatrici.

  1. Sono efficaci contro vermi nei bambini e negli adulti; eliminano persino le tenie, solo che al bambino occorre somministrarle a seconda dell’età. Legare una pezzuola imbevuta di gocce sull’ombelico mantenendola sempre umida.

  1. Nell’itterizia spariscono presto tutti i disturbi prendendo un cucchiaio dl gocce tre volte al giorno ed applicando dei cataplasmi di gocce sul fegato ingrossato.

  1. Sbloccano tutte le emorroidi, guariscono i reni, eliminano dal corpo, senza altre cure, i liquidi ipocondriaci, tolgono la malinconia o le depressioni e stimolano l’appetito e la digestione.

  1. Aprono anche internamente le emorroidi se le bagniamo ripetutamente e se le rendiamo molli ingerendo le gocce, soprattutto prima di coricarci. Per via esterna si applica un batuffolino di cotone bagnato con le gocce. Renderà fluido anche il resto del sangue e gioverà contro i bruciori.

  1. Se qualcuno è svenuto, gli si apra eventualmente la bocca somministrandogli un cucchiaio di gocce, e il malato ritornerà in se.

  1. Prese per bocca allontaneranno anche il dolore dei crampi sordi fino a che col tempo non cessino del tutto.

  1. Contro la tisi polmonare si prendano ogni giorno a digiuno e per la durata di sei settimane.

  1. Quando una donna perde la sua depurazione mensile o questa sia troppo abbondante, è bene che prenda queste gocce per tre giorni ripetendo l’operazione per venti volte; il medicamento calmerà quanto è in eccedenza e rimedierà a quanto è insufficiente.

  1. Questo medicamento giova anche contro le perdite bianche.

  1. Se qualcuno è affetto dal mal caduco (epilessia), occorre somministrargliene immediatamente. Il malato continui poi a prendere esclusivamente questo medicinale in quanto esso rinforzerà sia i nervi affaticati che tutto il fisico allontanando ogni malattia.

  1. Guariscono le paralisi, scacciano le vertigini e la nausea.

  1. Guariscono anche i bruciori del vaiolo e della erisipela.

  1. Se qualcuno avesse la febbre, calda o fredda che sia, e fosse molto debole, gli si dia un cucchiaio, e l’ammalato, se non ha caricato il proprio corpo con altri rimedi, tornerà presto in sé, e il suo polso riprenderà a battere; fosse anche stata altissima la sua febbre, il malato migliorerà presto.

  1. Le gocce guariscono cancro, vaiolo e verruche di vecchia data nonché le screpolature delle mani. Se una piaga è vecchia e purulenta o se presenta delle escrescenze, la si lavi accuratamente con del vino bianco, coprendola poi con una pezza imbevuta di gocce. Esse elimineranno ulcere e dolori nonché l’escrescenza carnosa, e la ferita inizierà a guarire.

  1. Tutte le ferite dovute a colpi o punture guariscono senza complicazioni quando vengono bagnate con le gocce. Immergete una pezza nelle gocce coprendo con essa le ferite. In brevissimo tempo elimineranno il dolore prevenendo ogni cancrena o putrefazione e guariranno anche ferite di vecchia data dovute ad arma da fuoco. Se ci sono buchi iniettate le gocce nella ferita che non occorre necessariamente pulire in precedenza; mediante l’assidua applicazione di una pezza imbevuta, la guarigione avverrà in breve.

  1. Fanno scomparire tutte le cicatrici, anche quelle più annose, tutte le piaghe e tutti i tagli se queste vengono inumidite con le gocce fino a 40 volte; tutte le ferite curate con queste gocce non lasceranno cicatrici.

  1. Esse guariscono completamente tutte le fistole anche se sembrano inguaribili e indipendentemente dalla loro età.

  1. Curano tutte le ferite da ustioni; che siano prodotte da fuoco, acqua bollente o grasso, quando queste vengano assiduamente bagnate con le gocce. Non si formeranno vesciche; il calore ne verrà estratto. Persino vesciche purulente guariranno totalmente.

  1. Le gocce giovano contro tumori e macchie dovuti a urti o colpi.

  1. Se qualcuno non riesce a mangiare con appetito, esse restituiranno il sapore perduto.

  1. A chi è molto anemico ridonano il colore quando vengano ingerite al mattino per un certo periodo di tempo. Esse purificano il sangue formandone del nuovo e ne favoriscono la circolazione.

  1. I dolori reumatici scompaiono prendendo le gocce per bocca o applicando sugli arti infiammati delle pezze imbevute con le gocce stesse.

  1. Curano mani e piedi congelati anche se piagati. Si consiglia dl applicarvi il più spesso possibile delle pezze imbevute soprattutto la notte.

  1. Sui calli applicate un batuffolo di cotone imbevuto di gocce inumidendo con esso costantemente il punto dolente. Dopo tre giorni i calli si staccheranno da soli oppure potranno essere levati senza alcun dolore.

  1. Curano anche morsi dl cani arrabbiati e di altri animali, prese per bocca, in quanto distruggono tutti i veleni. Coprite le ferite con un panno imbevuto.

  1. In caso di peste o altre malattie contagiose è opportuno ingerirne ripetutamente durante la giornata poiché curano ulcere pestose e bubboni anche se insediati nella gola.

  1. Chi di notte non dorme bene prenda queste gocce prima di coricarsi. Nel caso di insonnia nervosa applichi sul cuore un panno imbevuto di gocce diluite.

  1. Somministrato in quantità di due cucchiai a un ubriaco, fanno scomparire gli effetti della sbornia.

  1. Chi prende queste gocce quotidianamente mattina e sera, non avrà bisogno di alcun’altra medicina, poiché esse rinforzano il corpo, rinfrescano i nervi e il sangue, liberano dal tremore mani e piedi. In breve, allontanano ogni specie di malattia. Il corpo rimarrà ben elastico, il viso manterrà la sua giovanilità e bellezza.

 

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